la Cattedrale di S. Maria del Mastro è stata recentemente ristrutturata e, nell’essenzialità e sobrietà delle sue forme è un edificio carico di straordinaria simbologia, che rappresenta un vero e proprio percorso catechetico. Appena entrati si osserva il fonte battesimale, simbolo dell’amore di Dio in cui il cristiano è immerso. Le due vetrate raffigurano ninfee (che nascono dal fango ma sono belle e candide) e le calle (simbolo di purezza). Fondamentali i pochi tocchi di colore presenti, che riprendono quelli bizantini: il rosso rappresenta la divinità ed è usato ai piedi dell’altare e il blu rappresenta l’umanità. Le uniche macchie di colore usate si trovano sul presbiterio, per attirare lo sguardo sul luogo dove viene celebrato il mistero. Preziose le icone della Basilissa, del Dormiente e della Trinità. L’altare è quadrato, con facce pari perchè tutti quelli che siedono alla mensa hanno pari dignità. Le tre croci fiorite (che rappresentano le tre vicarie della diocesi) indicano la resurrezione e fanno sintesi sull’altare. Anche i marmi della pavimentazione giocano sulla simbologia del colore: il quadrato verde simboleggia la terra, i tre cerchi indicano i tre cieli della mentalità biblica. I quadrati verde, celeste rosso e giallo richiamano gli elementi della natura e i colori liturgici. Ogni angolo è tripartito (12 come gli apostoli, le tribù e le porte della nuova Gerusalemme) e i 4 cerchi rappresentano i 4 evangelisti.Il taberacolo è alto e solido ma la facciata ha una pietra tonda che richiama il sepolcro e la resurrezione. Sulla porta è riportato il simbolo che si trova in terra santa con 2 pesci e 5 pani, il miracolo della comunità, miracolo della condivisione.