Paese di pescatori e marinai conosciuto in passato anche per essere stato ricostruito dal popolo dopo un potente terremoto che aveva spazzato via l' intera cittadina.
La sua fondazione viene attribuita ad una colonia albanese insediatasi nei dintorni di Tropea. Il suo nome comunque deriverebbe dal greco e significa “località di fronte al sole”, quindi spiaggia, litorale. La sua storia, che probabilmente ha avuto inizio sotto la dominazione normanna, è dipesa in buona parte dalla confinante Tropea, territorio del quale Parghelia fu Casale. Il terremoto di inizio ‘900 devastò letteralmente la località, che fu poi ricostruita con una conformazione urbanistica moderna (viali disposti in parallelo e quasi priva di viuzze). Divenne Comune autonomo ai primi dell’800. Negli ultimi decenni Parghelia si è sviluppata parecchio grazie soprattutto al turismo, settore in costante crescita per l’invidiabile posizione geografica di questo centro.
Luoghi da visitare
Mare cristallino, sabbia finissima e la suggestiva scogliera: la psiaggia di Michelino a Parghelia è perfetta per chi ama stare a stretto contatto con la natura. Una caletta incontaminata che si raggiunge percorrendo una lunga e ripida scalinata a picco sul mare.
Oltre a quella di Michelino, Parghelia ha anche un'altra spiaggia paradisiaca, quella di Vardano, anche questa non facilmente raggiungibile, quindi perfetta per chi non ama i luoghi affollati. Qui la padrona di casa è la natura.
Noto anche come "La pizzuta" per la sua caratteristica forma a punta, è un imponente faraglione tra la terraferma e il mare, divenuto simbolo della città. La leggenda narra che uno schiavo, maledicendo la sua sorte ingrata, sfogasse la sua ira lanciando sassin sui naviganti che si trovavano a passare da quelle parti, proprio dalla cima del faraglione.
Il Santuario fu eretto, nelle forme attuali, nel 1745 come attestato dalla data scolpita sull'architrave in granito del portale d'ingresso. La facciata del tempio costituisce uno dei più antichi esempi di architettura neoclassica del Meridione d’Italia. Il campanile, la cui cuspide in stile Rococò, fu completato nel 1775 come riportato sulla cuspide. Al suo interno troviamo custodita la prodigiosa icona di Santa Maria di Portosalvo, oggi meta di pellegrinaggi da ogni parte della Calabria. L'icona venerata attualmente sull’altare maggiore potrebbe essere la rimodulazione dell'originaria ben più antica. Si tratta di una tela del periodo compreso tra il XVII e XVIII secolo, dell'originaria icona non vi è traccia se non in alcuni tratti del volto della Vergine che sembrano essere più antichi.
Il museo di Parrocchiale di Parghelia nasce dalla volontà di tutelare e conservare il patrimonio delle Parrocchie di Parghelia, in particolare gli ex-voto su tela per gli scampati naufragi, unici nel panorama del patrimonio delle diocesi calabresi. L’altro importante patrimonio è quello dei Paramenti (pianete, tonicelle, piviali) molti dei quali confezionati con abiti dismessi delle dame e altri (in particolare quelli ricamati) confezionati appositamente e donati dalle famiglie abbienti dei marinai e mercanti del luogo.
Inaugurato nel 2022, in occasione dell'anniversario che nel 1905 rase al suolo Parghelia, il Museo è tutto dedicato alla riscoperta e conservazione della memoria pargheliese. La sala della Paleontologia è dedicata allo studioso prematuramente scomparso Mario Bagnato che, con il suo lavoro e la sua passione, ha collaborato in maniera determinante a scoprire e far conoscere il vasto patrimonio di reperti della zona.
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