Bovalino

Bovalino è un paese di circa 8.000 abitanti situato sulla costa ionica calabrese

In breve

Bovalino è un paese di circa 8.000 abitanti situato sulla costa ionica calabrese. Pare che il suo nome derivi dal greco: alcuni affermano significhi “terra dei buoi” (ed è l’ipotesi più accreditata), mentre altri dicono significasse “luogo dove si trova il lino”, a causa dell’abbondante coltivazione locale del lino.

Storia

Il documento più antico in cui compare il nome Bovalino risale al 985. In seguito a un’invasione saracena, il nucleo abitativo fu costretto a trasferirsi su una collina tufacea a 200 metri sul livello del mare, fondando il borgo di Bovalino Superiore (oggi una frazione della marina). I normanni, dopo essersi insediati, ordinarono la costruzione di un castello a scopi difensivi e amministrativi e Bovalino divenne una Motta, ossia un borgo fortificato, feudo della famiglia Conclubet. Bovalino passò poi ai Ruffo, ai Centelles, ai Marullo e ai Loffredo. Con questi ultimi, il borgo subì un vile attacco da parte di un rinnegato genovese di nome Scipione Cicala, che riuscì ad espugnare il castello e diede fuoco ai quattro angoli del borgo, in modo da chiuderlo tra le fiamme. La leggenda vuole che Maria SS Immacolata abbia ascoltato le preghiere dei fedeli, facendo cadere sul borgo una pioggia salvifica. Nel tempo, Bovalino passò tra le mani di altre famiglie nobili, l’ultima delle quali è stata la famiglia Pescara Diano, a cui il territorio appartenne fino all’abolizione del sistema feudale. Dopo essere diventato comune autonomo, con il ritorno dei Borbone a Bovalino si diffuse un’aria di patriottismo che sfociò in un tentativo di rivolta guidato, tra gli altri, da Gaetano Ruffo, che fu ucciso insieme a Rocco Verduci, Domenico Salvadori, Michele Bello, Pietro Mazzone, oggi conosciuti come i cinque martiri di Gerace, luogo in cui avvenne la loro fucilazione. Dopo l’Unità d’Italia, Bovalino Marina acquisì sempre più rilevanza, tanto da diventare la sede municipale a partire dal 1874. La decisione, però, non favorì il borgo antico, che cadde in uno stato di abbandono. nel secondo dopoguerra Bovalino conobbe il suo momento di massimo splendore: sorsero le prime industrie (tre sansifici, una cartiera, una fabbrica per la lavorazione del legno) e le prime strutture turistiche, frequentate anche da esponenti di spicco del panorama artistico nazionale.

Come Arrivare

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Cosa Vedere

Luoghi da visitare

CHIESA DI S. CATERINA D'ALESSANDRIA

Non ci sono molte notizie su questa chiesa che si trova a Bovalino Superiore. Si sa per certo che sia stata costruita nel 1586 per volontà del vescovo dell’epoca, Ottaviano Pasqua, il cui stemma è visibile ancora oggi sull’architrave all’ingresso laterale. La chiesa comprendeva una parrocchia molto popolosa ed era frequentata soprattutto da persone dei ceti più bassi. Chiusa al culto durante il regno di Murat, fu riaperta con i Borbone e nel 1986 è stata ristrutturata per celebrare i 400 anni dalla sua costruzione.

CHIESA MATRICE

Situata in pieno centro storico, la struttura è suddivisa in una cripta al piano inferiore e la chiesa vera e propria al piano superiore. La cripta risale al XIV secolo ed è costituita da due navate, una incompleta e una che ospita catacombe del XIX secolo. L’Arciconfraternita dell’Immacolata (costituita dopo la pioggia miracolosa del 1594) ha creato un museo proprio nella cripta, che ospita pezzi di arte sacra di rilievo. Uno tra tutti è un reliquiario in ottone del 1600 che contiene ben 127 reliquie. Dopo il passaggio al rito latino fu costruita l’attuale chiesa in stile romanico, formata da tre navate: sulla sinistra si trova un altare dedicato al Santissimo Sacramento con delle splendide volte decorate; sulla destra, invece, c’è un altare dedicato alla Vergine Immacolata. Tra i pezzi artistici più importanti custoditi in questa chiesa ricordiamo: la statua in marmo bianco della Madonna col Bambino del XVI secolo; la statua lignea dell’Immacolata del 1752; l’altare ligneo dell’Immacolata; l’altare del beato Camillo Costanzo e un altorilievo acefalo in marmo bianco raffigurante la Madonna col Bambino dei Principi Pignatelli.

CHIESA DI S. NICOLA DI BARI

Attualmente è la chiesa principale del paese e si trova a Bovalino Marina. Prima della costruzione erano presenti altre due chiese che oggi non esistono più. La costruzione dell’edificio terminò nel 1891, quasi vent’anni dopo il trasferimento della sede municipale alla marina. Inizialmente la chiesa, costruita in stile romanico, presentava una sola navata, alla quale, col tempo, se ne sono aggiunte altre due e la sacrestia. Pregiatissimo l’altare in marmo, acquistato a Messina da un commerciante ma appartenente a una chiesa più antica. Il pittore Guido Paita, negli anni ‘80, ha decorato il soffitto, le pareti e la semicupola con dipinti che celebrano la Santissima trinità e il trionfo della croce.

CHIESA SAN MARTINO VESCOVO

La Chiesa si trova nella frazione di Bosco Sant’Ippolito ed è stata costruita per volere degli abitanti della stessa frazione, che in seguito allo smembramento del territorio si ritrovarono senza un luogo di culto raggiungibile. Questo edificio moderno è stato consacrato nel 1977.

Dove Mangiare e Dormire

Primo fiore café
La Rotonda
Villa Marina di Fondaco Vecchio
Palazzo Reginella

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